Spostarsi in Sardegna: tempi di viaggio e accesso ai maggiori centri urbani.

Autrici: Vania Licio e Anna Maria Pinna

L'isolamento geografico della Sardegna e il maggior costo, sia in termini economici sia di tempo, che i cittadini sardi devono sostenere rispetto al resto degli Italiani è negli ultimi anni uno tra i temi più discussi a livello regionale. La garanzia della continuità territoriale e il rispetto del cosiddetto "principio insulare", con le conseguenti ricadute economiche e sociali, ha coinvolto una pluralità di interessi portando recentemente il tema dell'insularità in cima ai dibattiti locali. L'importanza della riduzione dell'isolamento dalla terraferma e il rischio di non vedere rispettato un diritto di pari opportunità cominciano a stimolare un tema altrettanto centrale per i sardi: l'isolamento nell'Isola. Pertanto, le domande a cui rispondere diventano: Quanto sono differenti i diversi territori dell’Isola in termini di accessibilità ai maggiori centri urbani? Quanto tempo si impiega per spostarsi in Sardegna? Le domande sono strettamente collegate tra loro. Con il termine accessibilità ci si riferisce alla facilità con cui beni e persone attraversano lo spazio, ossia si muovono all'interno di un territorio. L’accessibilità dipende da una serie di elementi dati, come la geografia (montagne, fiumi e mari aumentano i tempi di percorrenza e riducono la connettività di una regione), ma anche da fattori che sono un riflesso del grado di accessibilità stesso, come la densità della popolazione, e che possono modificarsi nel tempo. In questo quadro, è la qualità della rete infrastrutturale che influenza e per ultimo garantisce la connettività di un territorio. Ecco, quindi, che lo studio dei tempi di percorrenza all’interno della nostra Regione diventa centrale al fine di individuare le differenze e le eventuali ulteriori posizioni di svantaggio che si aggiungono alla condizione insulare.

In questo contributo sono descritti i tempi di viaggio (di spostamento) in Sardegna in termini di trasporto su strada o ferrovia al fine di evidenziare le differenze esistenti all'interno dell'Isola, i tempi di viaggio in Sardegna rispetto alle altre regioni Italiane, l'accesso al mercato (market access). L'unità di riferimento è rappresentata dai comuni.

Le variabili oggetto di studio sono due misure del tempo di viaggio. La prima considera il tempo necessario per attraversare una determinata porzione di territorio. La velocità di movimento è il risultato di un calcolo che prende in considerazione sia le caratteristiche del paesaggio (ovvero le superfici di attrito) sia le infrastrutture di trasporto disponibili. Le superficie di attrito includono le condizioni topografiche del territorio (altitudine, pendenza, asperità), la copertura del suolo, i corpi idrici, i fiumi (navigabili e non), e le azioni antropiche, quali strade e ferrovie, e i confini nazionali. Da un lato esistono, quindi, le condizioni imposte dalla geografia, che si possono considerare come date; dall'altro lato esistono gli interventi che nel corso del tempo hanno mutato le sembianze di un territorio. La seconda variabile considera, invece, il tempo di viaggio per raggiungere il centro urbano più vicino e può essere considerata una misura di accesso al mercato. Anche per tale misura si considera la cosiddetta superficie di attrito contenente informazioni sui fattori ambientali e sulla rete di trasporto. La rete di trasporto può includere reti stradali e ferroviarie, fiumi navigabili e rotte marittime.

Le due variabili catturano aspetti diversi. La prima riflette due differenti tipi di geografia, la geografia fisica e l'infrastruttura di trasporto disponibile: il tempo di spostamento è funzione di entrambe. In questo caso, territori particolarmente svantaggiati richiederebbero un maggior intervento dell'uomo per compensare tempi di viaggio più lunghi, riflesso di una geografia più difficile. La seconda variabile, invece, fornisce informazioni sulla connettività del singolo territorio con uno spazio economico più grande, e quindi anche sull’accessibilità dello stesso al sistema di servizi inteso in senso ampio (scuole, ospedali e strutture sanitarie, uffici pubblici, istituti di credito e finanziari, centri sportivi e ricreativi). I servizi, infatti, al pari delle risorse economiche, non sono distribuiti in modo omogeneo sul territorio, bensì si concentrano nei centri urbani. E lo scarso accesso alle città si riflette, di conseguenza, nello scarso accesso alle opportunità che esse offrono, a loro volta strettamente legate al benessere individuale e allo sviluppo economico più generale. L'accessibilità dei territori è, in questo senso, un tema importante per capire come le differenze tra aree dentro le regioni possono influire sulla vita delle persone e sull'economia. Oltre l'80% del territorio sardo è montuoso e collinare ed è privo di autostrade. Sono le superstrade a collegare le principali città. La Sardegna ha una lunghezza stradale di oltre 9mila km, di cui quasi 3mila di strade statali e oltre 6mila di strade regionali e provinciali. La rete ferroviaria supera i 1.000 km, di cui 476 costituiscono la rete principale dell'Isola a scartamento ordinario. In termini di densità, la Sardegna è provvista di 37 km di strade e 4 km di ferrovie ogni 100 km quadrati. In un confronto con le regioni italiane, la Sardegna è quartultima, seguita solamente da Trentino-Alto Adige, Basilicata e Valle d'Aosta. Con oltre 75 km per 100 km quadrati, invece, la Liguria è la regione italiana con la maggiore densità stradale. La media italiana è di 51 km. La Figura 1 mostra per ciascun comune dell'Isola i tempi di viaggio necessari per attraversare una porzione di territorio di 1 km usando l'infrastruttura (strade e ferrovie) percorribile con mezzi a motore.

Figura 1 Tempi di viaggio usando l'infrastruttura di trasporto, anno 2019 (minuti per km)

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati Malaria Atlas Project

La mappa evidenzia le profonde differenze tra i diversi comuni dell’Isola, legate alla configurazione geografica dei territori che li ospitano (tempi più veloci nelle zone pianeggianti) e alla prossimità degli stessi rispetto alla più importante arteria stradale, la E25. È interessante notare che la Sardegna sembra essere divisa in due parti, con una maggiore accessibilità lungo la costa occidentale rispetto alla costa orientale. Un dato che rispecchia le differenze storiche nello sviluppo delle infrastrutture e dei collegamenti tra le diverse parti dell'Isola, riflesso diretto delle caratteristiche geografiche dei territori, e che evidenzia le carenze ancora esistenti nella dotazione infrastrutturale e nel sistema dei trasporti.

In relazione alla domanda turistica, l'informazione sulla facilità di spostamento all'interno della Regione acquista una particolare importanza. Secondo i dati rilevati da Eager srl durante la scorsa stagione turistica, i turisti affollano le principali mete turistiche, ma si muovono poco dentro l'Isola, spostandosi su un territorio di soli 3.005 km quadrati, corrispondenti a circa il 12% dell'intero suolo regionale, evitando di visitare località meno note e di muoversi dalla meta selezionata.

La Figura 2 si concentra sull'accessibilità in termini di servizi e illustra la posizione della nostra Regione nell’ambito nazionale per quanto riguarda i tempi necessari a raggiungere centri urbani con almeno 20mila o 50mila abitanti, rispettivamente. Le mappe mostrano come i comuni sardi abbiano tempi di percorrenza mediamente più alti rispetto a quelli localizzati nelle regioni italiane continentali, in particolare rispetto alle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est.

Figura 2 Tempi di viaggio verso i centri urbani con almeno 20mila e 50mila abitanti, anno 2015 (minuti)

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati Weiss et al. (2018)

Anche nel contesto delle altre regioni del Mezzogiorno, le aree con tempi di percorrenza maggiori dei 30 minuti appaiono coprire una buona parte del territorio, soprattutto nel caso dell'accesso ai centri urbani con più di 50mila abitanti. L’unico confronto a favore dei territori sardi si rivela essere quello con i comuni della Basilicata e della Calabria. In media, la Sardegna è la quinta regione ad avere tempi di viaggio più alti per raggiungere centri urbani con una popolazione di almeno 20mila abitanti, preceduta solamente da Marche, Provincia Autonoma di Bolzano, Valle d'Aosta e, infine, Basilicata, la regione con i tempi di viaggio più alti in Italia. Considerando i minuti necessari per raggiungere una città di almeno 50mila abitanti, invece, la Sardegna è preceduta solamente da Basilicata, Molise e Valle d'Aosta. La Calabria segue la Sardegna con tempi di viaggio pressoché simili.

In conclusione, l'analisi mostra l'importanza del tema sui tempi di viaggio nell'Isola. Se essere circondati dal mare rappresenta una condizione di svantaggio, incrementando i costi monetari e in termini di tempo che i cittadini sardi devono sostenere ogni volta che necessitano di spostarsi dalla Sardegna verso l'Italia o l'Europa, anche lo spostamento all'interno dell'Isola risulta essere complesso, con tempi di viaggio che sono tra i più alti in Italia, aggravando ulteriormente la condizione di insularità.

 

Bibliografia e Fonti statistiche

Weiss, D.J., A. Nelson, C. A. Vargas-Ruiz, K. Gligorić, S. Bavadekar, E. Gabrilovich, A. Bertozzi-Villa, J. Rozier, H.S. Gibson, T. Shekel, C. Kamath, A. Lieber, K. Schulman, Y. Shao, V. Qarkaxhija, A.K. Nandi, S.H. Keddie, S. Rumisha, P. Amratia, R. Arambepola, E.G. Chestnutt, J.J. Millar, T.L. Symons, E. Cameron, K.E. Battle, S. Bhatt, P.W. Gething (2020), "Global maps of travel time to healthcare facilities", Nature Medicine, 26: 1835-1838.

 

Weiss, D.J., A. Nelson, H.S. Gibson, W. Temperley, S. Peedell, A. Lieber, M. Hancher, E. Poyart, S. Belchior, N. Fullman, B. Mappin, U. Dalrymple, J. Rozier, T.C.D. Lucas, R.E. Howes, L.S. Tusting, S.Y. Kang, E. Cameron, D. Bisanzio, K.E. Battle, S. Bhatt and P.W. Gething (2018), "A Global Map of Travel Time to Cities to Assess Inequalities in Accessibility in 2015", Nature, 553: 333-336.

 

Vania Licio. Ricercatrice CRENoS dal 2017, è ricercatrice in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari. Gli interessi di ricerca riguardano la geografia economica, analisi degli effetti delle infrastrutture di trasporto e dei fattori geografici e storici sulle differenze spaziali e sull'economia odierna e passata.

Anna Maria Pinna. Ricercatrice CRENoS dal 1997 e Direttrice CRENoS dal 2021, è professoressa associata di Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari. I suoi ambiti di ricerca vertono sulle relazioni tra flussi turistici e commercio, geografia e processi di sviluppo e integrazione economica.